Esplorando Orgosolo: tra Murales e Meraviglie Naturali nella Foresta Montes!

Se nello scorso episodio vi abbiamo portato tra i graniti della Gallura alla scoperta di Aggius, oggi faremo rotta verso il cuore autentico della Barbagia, dove a 600 metri di altitudine, si erge un paese affascinante che ha conservato intatte nel tempo le sue antiche tradizioni, ed è divenuto un simbolo di ribellione e cultura: Orgosolo.

org 2jpg

Dopo un viaggio di circa un’ora e mezza da Olbia, raggiungiamo il paese, immerso tra le montagne selvagge della Barbagia, un luogo dove il tempo sembra essersi fermato tra i suoi stretti vicoli e le sue case antiche le cui pareti raccontano la storia del luogo, ma non solo.

Iniziamo la nostra giornata passeggiando tra i murales che adornano stradine e piazze, case del centro storico e facciate di nuovi edifici, raccontando storie di lotta, speranza e identità. Narrano di politica e cultura, intimo dissenso e lotte popolari, malessere e giustizia sociale, vita quotidiana e tradizioni pastorali.

org 1jpg

Durante il Novecento qui ad Orgosolo si sviluppò il fermento culturale, tuttora attivo, del muralismo, in origine strumento di protesta.

org 5jpg

Vari artisti, sia locali che internazionali, hanno contribuito a creare un vero e proprio museo a cielo aperto: durante il nostro percorso possiamo apprezzare un patrimonio di centinaia di opere, che colpiscono per vivacità di colori e pregio stilistico.

org 3jpg

I primi murales risalgono alla fine degli anni ’60 e la loro particolarità consiste nel fatto che a differenza dei murales presenti in altri paesi, non sono semplici dipinti murali decorativi, ma sono strumenti di lotta, di protesta e di denuncia contro abusi e ingiustizie dei popoli di tutto il mondo, un connubio speciale tra arte, storia, letteratura, politica e impegno sociale.

Un’altra tradizione antica e affascinante di Orgosolo è il processo di produzione della seta.

org 4jpg

"Su Lionzu”, è il raffinato copricapo che incornicia il viso negli abiti tradizionali femminili. Per l’ordito si usano fili di seta, mentre la trama è colorata con lo zafferano. Scopriamo che “Su Lionzu ”viene prodotto e realizzato esclusivamente qui in paese, in un antico laboratorio / museo.

Siamo curiosi di sapere di più su questa antica arte, così ci dirigiamo verso il Museo del Baco da seta.

org 6jpg

Il processo di produzione della seta di Orgosolo è tra le più singolari ed affascinanti espressioni dell’artigianato della nostra Isola,. Importata dai gesuiti nel ‘600, l’arte della bachicoltura arrivò dalla Cina, dove si praticava già dal 2500 a.C.

L'allevamento dei bachi da seta ha solitamente inizio ai primi di maggio, in coincidenza con il germogliare degli alberi di gelso; dopodiché il seme viene tenuto per un intero anno in un ambiente fresco, per evitare che le uova si schiudano e finché le foglie di gelso non iniziano a germogliare.

org 7jpg

Secondo la tradizione la schiusa del seme avvenne per la prima volta il 25 di aprile, in concomitanza con la festa di San Marco; in tale occasione le donne del paese si sarebbero recate in processione dalla Chiesa di San Pietro fino alla chiesa campestre di San Marco, tenendo nel seno un involucro di cotone contenente il seme.

Continuiamo il nostro percorso dirigendoci verso la cripta della Chiesa parrocchiale del Santissimo Salvatore che custodisce le spoglie della Beata Antonia Mesina, una martire di Orgosolo, a cui la popolazione del paese è particolarmente devota. 

org 8jpg

Questa chiesa ha visto secoli di storia e fede, e la sua struttura semplice ma affascinante riflette l'anima genuina del luogo.

È quasi l’ora di pranzo, e ci spostiamo dal centro storico verso una delle tante aree verdi che circondano Orgosolo.

La foresta Montes è una di queste, un’oasi di pace e relax dove possiamo fare una pausa e goderci un picnic all'ombra dei lecci e delle querce secolari.

org 9jpg

Dopo un pranzo al sacco ristoratore, riprendiamo il nostro cammino, indossando le scarpe da trekking e siamo pronti per la nostra escursione a piedi verso Monte Novo San Giovanni, uno dei punti panoramici più suggestivi della zona.

Una ‘torre’ calcarea con guglie alte fino a 70 metri contornata da una fitta vegetazione, da cui godere di una spettacolare vista a 360 gradi sul Supramonte e sul Gennargentu. Non serve altro per descrivere lo spettacolo di Monte Novo San Giovanni, un monumento naturale che si staglia a 1306 metri sopra la foresta di Montes.

org 14jpg

Da lontano, l’impressione è di un enorme bastione dalla forma quasi regolare, non dissimile dai ‘tacchi’ ogliastrini.

Il sentiero per raggiungere la ‘terrazza’ naturale panoramica è percorribile a piedi o in mountain bike, e non presenta particolari difficoltà: parte dalla caserma forestale di Montes e passa per la sorgente naturale di Funtana Bona.

Il percorso, si sviluppa all’ombra di quercete e maestosi lecci, tra i quali di tanto in tanto si aggirano gli abitanti della foresta

Noi incontriamo un branco di asinelli molto socievoli, che ci accolgono con ospitalità.

org 10jpg

Quasi in prossimità della base del torrione, il bosco si dirada, l’aspro paesaggio si colora di asfodeli e cisti e inizia ad aprirsi: percorriamo dei tornanti e un piccolo tratto con scalini in pietra, infine giungiamo in vetta.

Da qui, possiamo ammirare il paesaggio mozzafiato della Barbagia: la vista si estende dal massiccio del Gennargentu al Supramonte di Orgosolo e di Urzulei, dal monte Corrasi alla gola di Gorropu, poi fino al mare, sulla costa della Baronìa.

In cima al monte troviamo un caratteristico rifugio in legno che visitiamo con curiosità, prima di sederci all’esterno a contemplare il panorama.


org 11jpg

Si sente solo la voce del vento e il verso di un’aquila che volteggia attorno alle cime del monte.

org 13jpg

Oggi vi vogliamo salutare da qui, dove la bellezza incontaminata del paesaggio, il vento e il tramonto, creano un momento di pura bellezza e profonda pace, facendoci sentire veramente vivi e rigenerati, profondamente grati per la giornata vissuta e per la magia che ci regala la nostra terra.


Dai un’occhiata al VIDEO dell'episodio:

<<< Video sesto episodio - seconda serie

Vai all'elenco articoli BLOG:

<<< BLOG Quando ci GIRA